Alla scoperta del parco nazionale delle Cinque Terre

In provincia di La Spezia, in Liguria, ha sede il Parco Nazionale delle Cinque Terre, che oltre a essere uno dei fiori all’occhiello in Italia è anche patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1999. Coste a strapiombo sul mare, angoli da cui godersi la vista su cale e spiaggette, borghi medioevali da visitare e sentieri segreti da scoprire: quel che è certo è che in questo angolo della Liguria non vi annoierete!

Il Parco Nazionale delle Cinque Terre con i suoi 3.868 ettari è il Parco Nazionale tra i più piccoli d’Italia e allo stesso tempo il più densamente popolato, con circa 4.000 abitanti suddivisi in cinque borghi: Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare. Qui l’uomo in più di mille anni ha “modificato” l’ambiente naturale sezionando gli scoscesi pendii delle colline per ricavarne strisce di terra coltivabili, i cosidetti ciàn, sorrette da chilometri di muretti a secco. Questo è il vero tratto identitario delle Cinque Terre, con un paesaggio atipico e fortemente antropizzato: ecco perchè è il Parco dell’Uomo, un territorio diventato Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Se in altre realtà i parchi nascono con la finalità ultima di difendere l’ambiente naturale sottraendolo all’azione quotidiana dell’uomo, qui la ragione ultima dell’ente è quella di riportare l’uomo a intervenire sul paesaggio coltivandolo e prendendosi cura di esso, ricalcando e riscoprendo i gesti antichi di chi, prima di noi, ha fatto delle Cinque Terre un territorio inserito nella lista dei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO.

Ambiente naturale

Il Parco Nazionale delle Cinque Terre è un’oasi naturalistica che nel tempo ha preservato intatte le caratteristiche di una natura incontaminata. Il paesaggio, formato da rocce di origine ed età diverse, è contrassegnato da una particolare acclività e dalla mancanza di tratti pianeggianti. La costa, alta e frastagliata, è lineare, scarsamente incisa da insenature e promontori, scavata dal mare in amene e suggestive grotte. Le poche spiagge, sabbiose e ciottolose, sono il risultato di apporti detritici dei corsi d’acqua, di frane o di accumuli di materiali lasciati dall’uomo. La catena montuosa ripara la costa dai venti settentrionali, mentre le correnti calde e umide provenienti dal mare risalgono i contrafforti montuosi con la conseguente condensazione del vapore acqueo che si trasforma in nebbia sul crinale e in frequenti precipitazioni ad alta quota. Il clima è di tipo mediterraneo, con stagioni estive secche ed inverni particolarmente miti

Flora

La complessità orografica ha portato ad una varietà di microclimi con la conseguente diversificazione della vegetazione. I boschi di leccio sono stati in parte sostituiti con fasce coltivate o con altre essenze arboree quali il pino marittimo, il pino di Aleppo, sugheri e castagni. Negli ambienti litoranei crescono il finocchio di mare e il dauco marino vicino al cappero, in passato attivamente coltivato. Negli ambienti rupestri, accanto alla cineraria marina, il senecio bicolore, la ruta, ed altre varietà; nelle fessure più ampie della roccia si trovano l’euforbia arborea e numerose specie tipiche della macchia mediterranea. In tutta la zona sono diffusi arbusti come rosmarino, timo, elicriso e lavandula. Macchia ad erica arborea e macchia mista, formata da lentisco, mirto, terebinto, ginestra spinosa, corbezzolo, fillirea e ginepro rosso, creano una boscaglia densa e intricata di liane, tra le quali la salsapariglia, la robbia, la fiammola, l’asparago, il caprifoglio etrusco e marino.

Fauna

Tra le specie avifaunistiche figurano il gabbiano reale, il falco pellegrino e il corvo imperiale, tra i mammiferi, il ghiro, la donnola, la talpa, la faina, il tasso, la volpe e il cinghiale. Nelle aree boschive è facile ammirare la lucertola muraiola, il ramarro e alcuni serpenti come il biacco, il colubro di Esculapio e la vipera; vicino ai ruscelli vivono rane e salamandre dagli splendidi colori.

2019-03-01T13:51:11+01:00