In tour con Energas: alla scoperta dell’entroterra irpino

La Campania è una delle regioni più affascinanti dal punto di vista naturalistico, merito di un territorio contraddistinto da una straordinaria diversità. Dalle splendide spiagge della Costiera Amalfitana e del Cilento, ai suggestivi paesaggi vulcanici delle aree del Vesuvio e della Solfatara, fino ai borghi incastonati tra i rilievi dell’entroterra. L’Irpinia, in tal senso, rappresenta una delle zone più caratteristiche, merito soprattutto dei monti ricoperti da boschi rigogliosi e dei tanti luoghi di interesse. Alcuni di questi possono essere facilmente visitati organizzando un comodo tour in auto partendo da Napoli; è inoltre possibile risparmiare sul carburante e ottimizzare i costi del tour sfruttando le stazioni di rifornimento Energas presenti lungo il tragitto, ovvero a Casoria (Circumvallazione), a Pomigliano d’Arco (Vesuviana e Passariello) e a Benevento (via Padre Pio).

Prima tappa: Avellino e Tufo

Ipotizzando la partenza da Napoli, per dare il via all’escursione nell’entroterra irpino è necessario anzitutto raggiungere Avellino. Il percorso è praticamente obbligato: dal capoluogo partenopeo si procede sulla SS162 dalla quale occorre successivamente immettersi sull’Autostrada A16 (Napoli – Canosa) per poi uscire allo svincolo di Avellino Ovest; giunti nel capoluogo (dove è possibile effettuare una breve sosta), si riparte alla volta di Tufo, un piccolo borgo distante circa 16 km. È raggiungibile, in circa mezz’ora, tramite via Arcella oppure percorrendo la SP270.

Tufo è un comune che conta poche centinaia di abitanti, sviluppatosi in epoca longobarda attorno al castello; il suo nome deriva dalla composizione del sottosuolo, costituito quasi interamente di tufo di origine vulcanica. Nel 1266 a Tufo ebbe luogo una battaglia tra Svevi e Angioini, diventando parte dei domini di questi ultimi fino alla conquista aragonese del 15° secolo. La scoperta di un giacimento di zolfo a metà Ottocento regalò al paese un momento di discreto benessere economico; dopo oltre un secolo, la miniera venne chiusa: le attività di estrazione sono cessate definitivamente negli anni Novanta.

Ancora oggi è possibile ammirare la miniera “Di Marzo”, ottimo esempio di archeologia industriale; tra i luoghi di interesse vi sono anche il castello medievale, integrato nell’antica cinta muraria, il Molino Giardino (nei pressi delle miniere dismesse), il Palazzo di Marzo e la Chiesa madre dell’Assunta. È possibile dedicarsi anche al turismo enogastronomico, grazie alle cantine ed agli agriturismi presenti in zona.

Seconda tappa: Sant’Angelo all’Esca

La seconda tappa del tour in Irpinia, lungo alcune delle stazioni dell’antica “ferrovia del vino” è Sant’Angelo all’Esca, a circa 25 km a ovest di Tufo; occorrono poco più di 40 minuti per arrivarci in auto, percorrendo la SS7 oppure la SP 243. Pur essendo un comunee di circa 700 abitanti, Sant’Angelo merita certamente una visita sia per i palazzi signorili che abbelliscono il centro storico sia per la trecentesca chiesa dedicata a San Michele Arcangelo. In aggiunta, dal belvedere cittadino è possibile ammirare lo scorcio panoramico offerto dalla Valle del Calore. Il borgo sorge sulla sommità di una collina, luogo scelto dagli antichi per edificare un tempio dedicato al culto di Cerere; in epoca romana, il territorio di Sant’Angelo venne poi occupato dai membri della tribù Cornelia. Oggi ospita numerosi vitigni di Aglianico, una delle uve più pregiate della Campania.

Terza tappa: Taurasi

Da Sant’Angelo all’Esca il nostro viaggio non può che proseguire verso la vicina Taurasi, lungo la SP52 che consente di coprire in appena 5 minuti i pochi chilometri che separano i due borghi.

Di origine sannitica, Taurasi venne distrutta dai Romani nel III° secolo a.C.; la nascita di un nuovo centro abitato risale all’età medievale, in concomitanza con l’avvento dei Longobardi nel IX° secolo d.C.; le scorribande dei saraceni nei secoli successivi segneranno lo sviluppo dell’insediamento, la cui ripresa coincise con l’inizio del periodo normanno.

La fama della moderna Taurasi è dovuta in larga parte alla produzione dell’omonimo vino, che si fregia della denominazione DOCG benché tra le eccellenze locali vi sia anche l’olio d’oliva. Non a caso, cantine e tenute agrituristiche sono le principali attrazioni di Taurasi benché anche il centro storico, al quale si accede da un arco caratteristico in cima ad una scalinata in pietra, meriti certamente una visita.

2022-11-07T12:48:11+01:00