L’importanza della manutenzione regolare delle bombole GPL per la sicurezza domestica

Gli interventi di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, sono alla base di una gestione ottimale di ogni impianto domestico a GPL alimentato da bombole o serbatoi. Nel corso del tempo, infatti, le varie componenti dell’intero apparato possono andare incontro a fenomeni di alterazione e deterioramento, dovuti perlopiù all’esposizione agli agenti atmosferici (nonché ad una fisiologica obsolescenza). Tutto ciò può compromettere non solo la funzionalità e l’efficienza dell’impianto, ma anche il livello di sicurezza che lo stesso deve garantire durante l’utilizzo. 

 

Perché è importante fare manutenzione?

Controlli periodici e costanti costituiscono il modo migliore per valutare in maniera precisa le condizioni complessive dell’impianto; la manutenzione, quindi, non è solo una ‘buona abitudine’, ma si tratta di un efficace strumento preventivo in quanto consente di evitare incidenti dovuti a perdite o fughe di gas oppure a generici malfunzionamenti. 

Gli impianti domestici a GPL necessitano sia di manutenzione ordinaria che straordinaria. Per quanto riguarda la prima, gli interventi previsti dalla normativa vigente consistono in un controllo annuale, che può essere effettuato da un tecnico qualificato incaricato dal fornitore del combustibile oppure dal conducente dell’autocisterna (purché sia in possesso della necessaria abilitazione). Il tecnico incaricato del controllo, dopo aver accertato che tutte le componenti dell’impianto funzionino correttamente, si occupa di stilare la certificazione mediante la quale attesta l’esito positivo delle verifiche (che riguardano indifferentemente sia le bombole che i serbatoi, interrati e fuori terra). Dal punto di vista pratico, la prassi include l’ispezione visiva dell’involucro esterno del serbatoio (a meno che non sia interrato), della valvola di sicurezza e delle tubature, assieme agli organi di connessione.

Ogni due anni, invece, l’azienda titolare della fornitura – sempre avvalendosi di un tecnico qualificato – deve procedere alla sostituzione della valvola di sicurezza della bombola. L’intervento rientra tra quelli di manutenzione ordinaria, ed è necessario per garantire il massimo standard di sicurezza operativa, dal momento che le valvole sono dispositivi a pressione.

La manutenzione straordinaria, di contro, consiste nel collaudo delle bombole o dei serbatoi, da effettuare ogni dieci anni. Anche in tal caso, ad occuparsene sono tecnici qualificati, inviati dall’azienda che gestisce la fornitura oppure detiene la proprietà dei dispositivi di stoccaggio.

 

Normative di riferimento

L’installazione e la manutenzione degli impianti di GPL per uso domestico sono regolamentate nel dettaglio da specifiche normative nazionali e comunitarie.

Il Decreto Legislativo 11 febbraio 1998 stabilisce che “le aziende distributrici assicurano i servizi di installazione e manutenzione dei serbatoi riforniti, effettuando visite semestrali e rilasciando apposita certificazione, ai sensi della legge 5 marzo 1990, n. 46, e successive modificazioni e integrazioni”. Le aziende che non rispettano tale obbligo (fornendo serbatoi senza certificazione o con certificazione scaduta) sono passibili di sanzione amministrativa.

Il Decreto Ministeriale del 14 maggio 2004 (“Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per l’installazione e l’esercizio dei depositi di gas di petrolio liquefatto con capacita’ complessiva non superiore a 13 m3”) è il principale riferimento normativo riguardante l’installazione degli impianti a GPL (con le successive modifiche apportate dal Decreto del 4 marzo 2014). Il dispositivo sancisce, in particolare, che “l’installatore è tenuto a verificare che il serbatoio sia idoneo per il tipo di uso e per la tipologia di installazione prevista”.

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Serbatoi interrati e fuori terra: caratteristiche e differenze

Per l’alimentazione tramite GPL di impianti indipendenti dalla rete distributiva è possibile scegliere tra serbatoi interrati e fuori terra. Ciascuna delle opzioni può determinare specifici vantaggi tecnici e logistici, adattandosi così a contesti di installazione ed utilizzo differenti tra loro.

I serbatoi interrati sono contenitori per lo stoccaggio del metano destinati ad essere installati al di sotto del livello del suolo, all’interno di uno scavo realizzato appositamente. L’unico punto di accesso è quindi rappresentato dal coperchio, mediante il quale è possibile effettuare le operazioni di rifornimento. Questa soluzione garantisce diversi vantaggi:

  • impatto visivo praticamente nullo e minima occupazione di spazio ‘utile’;
  • temperatura costante, grazie alla protezione offerta dal terreno che circonda la cisterna;
  • maggiore protezione dagli agenti esterni.

 

I serbatoi fuori terra, invece, vanno installati a debita distanza dagli elementi circostanti, in base a quanto prescritto dalla normativa di riferimento. Rispetto a quelli interrati possono risultare certamente più ingombranti ma, al contempo, consentono un’ispezione completa dell’involucro esterno e, più in generale, di eseguire gli interventi di manutenzione ordinaria in maniera più agile ed immediata. 

 

L’esperienza di Energas per forniture e manutenzione

Come già accennato, la manutenzione dei contenitori per lo stoccaggio del GPL è appannaggio dell’azienda che garantisce la fornitura. Più in generale, è bene affidarsi ad operatori specializzati, in grado di mettere a disposizione personale tecnico altamente qualificato. In tal senso, Energas – forte di una consolidata esperienza nel mercato dei combustibili – rappresenta uno dei player di riferimento nel panorama nazionale, sia per la qualità delle proprie forniture di GPL (distribuite su tutto il territorio attraverso una rete capillare ad alta efficienza) sia per i servizi di assistenza offerti ai clienti, inclusi gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria approntati dai tecnici aziendali.

2024-04-26T09:13:22+02:00