GPL Auto: le 10 domande più frequenti

Tra i carburanti utilizzati per l’autotrazione, il GPL è uno dei più comuni, specie nell’ambito della mobilità privata. Rispetto a benzina e gasolio garantisce svariati vantaggi, soprattutto per chi si sposta prevalentemente in contesti urbani e non percorre, in media, molti chilometri. In aggiunta, il mercato automobilistico offre diverse opzioni per gli automobilisti che preferiscono il GPL ad altri fonti energetiche; in commercio, infatti, esistono sia modelli con impianto di serie sia vetture che possono essere facilmente ‘adattate’, installando un sistema di alimentazione aftermarket completamente sicuro. 

Non tutti gli utenti, però, sono pienamente a conoscenza delle migliori caratteristiche del GPL e dei vantaggi che un impianto alimentato da questo combustibile può garantire in termini economici ed ambientali. Vediamo, di seguito, quali sono gli interrogativi che più di frequente si pongono gli automobilisti che vogliono approcciarsi al GPL.

1. Cos’è il GPL?

La sigla GPL identifica i “gas di petrolio liquefatti”, una tipologia di combustibile formato da una miscela di gas diversi, costituita soprattutto da propano e butano. Poiché il GPL è inodore, alla miscela di gas viene aggiunta una sostanza odorizzante, che consente di rilevare facilmente eventuali perdite. I gas di petrolio liquefatti vengono utilizzati sia come fonte di alimentazione per i veicoli a combustione interna sia come combustibile per gli impianti di riscaldamento domestici.

 

2. Quali sono i vantaggi ecologici del GPL?

Rispetto ad altre fonti energetiche, il GPL ha un impatto ambientale inferiore. Il suo utilizzo comporta una minore emissione di idrocarburi; in particolare, la combustione dei gas di petrolio liquefatti produce il 19% in meno di CO2 rispetto al petrolio. Inoltre, un’auto alimentata a GPL emette nell’atmosfera circa il 10% di anidride carbonica in meno, oltre a non produrre residui di zolfo e piombo.

 

3. Come cambiano i consumi utilizzando il GPL?

Il consumo di carburante risente di numerosi fattori, a cominciare dalla tipologia di tragitto e dal chilometraggio. In media, un impianto a GPL determina un lieve aumento dei consumi – che si aggira tra il 15% e il 20% – assorbito dal minor costo del carburante rispetto a benzina e gasolio.

 

4. Quanti cavalli toglie il GPL?

In linea di massima, la potenza complessiva della vettura non subisce particolari alterazioni. Le differenze sono minime, e difficilmente percettibili in contesti di guida quotidiani, in quanto si attestano al di sotto del 5% dei cavalli erogati dal propulsore.

 

5. Quanti km bisogna fare per ammortizzare l’impianto a GPL?

A differenza di altri carburanti, il GPL non lascia residui e depositi carboniosi all’interno del motore; di conseguenza, la vita media del gruppo propulsore si allunga e ciò consente di ammortizzare i costi per l’installazione di un impianto aftermarket dopo aver percorso circa 20.000 km.

 

6. Quanto si risparmia con il GPL al posto della benzina?

Il risparmio che si può realizzare passando all’alimentazione a GPL deriva dal minor costo del carburante; rispetto alla benzina (al netto delle oscillazioni periodiche dei prezzi), il costo di un pieno è inferiore, in media, del 40% circa; ciò garantisce un risparmio che può oscillare tra il 25% e il 50%.

 

7. Gli impianti a GPL sono sicuri?

Sì, a patto di affidare l’installazione ad un’officina specializzata e a personale competente; dal punto di vista tecnico, infatti, la conformità dell’impianto a GPL è regolamentato da standard comunitari che garantiscono un elevato livello di sicurezza. Più in generale, al fine di garantire un funzionamento ottimale, è bene approntare la manutenzione periodica di cui necessita l’impianto.

 

8.Di quale manutenzione hanno bisogno le auto con un impianto a GPL?

La normativa italiana stabilisce che i serbatoi degli impianti a GPL vanno sostituiti ogni dieci anni. Periodicamente, invece, è necessario effettuare dei controlli di routine, per la pulizia o la sostituzione dei filtri, il controllo delle valvole e altri interventi previsti dal libretto di uso e manutenzione dell’impianto.

 

9. Come fare rifornimento di un’auto a GPL?

Le modalità di rifornimento sono praticamente identiche a quelle valide per qualsiasi altro carburante per autotrazione. È sufficiente inserire la ‘pistola’ della colonnina di rifornimento nell’apposito bocchettone. Nel caso in cui ci si trovi in viaggio all’estero, è bene procurarsi un adattatore (in commercio ne esistono diversi modelli, compatibili con gli impianti di svariate nazioni europee e non solo).

 

10.Dove posso fare rifornimento di GPL?

Presenti su tutto il territorio nazionale, le stazioni di rifornimento Energas formano una rete capillare, dislocata lungo le principali arterie di comunicazione stradale e autostradale.

2024-01-26T10:35:22+01:00