In tour con Energas: alla scoperta della Romagna

Famosa soprattutto per la sua Riviera, che ogni anno attira milioni di turisti provenienti dall’Italia e dall’estero, la Romagna vanta anche notevoli luoghi d’interesse culturale, specie per chi è alla ricerca di una valida alternativa al turismo balneare.

Alcune tra le più belle città dell’entroterra romagnolo, infatti, sono ricche di storia e d’arte, e sono facilmente visitabili anche in auto, attraverso un agile itinerario lungo poco più di 50 km tra Forlì, Ravenna e Cesena.
Per ridurre i costi di viaggio, è possibile usufruire delle stazioni di rifornimento Energas presenti in zona per fare il pieno di GPL e ottimizzare le spese per gli spostamenti in auto. Le stazioni di servizio più vicine alle tappe del nostro tour romagnolo si trovano a Forlì (Via Cervese 259 a) e Faenza (Via Forlivese, 316 – S.S. 9 Emilia, Km 60+300).

 


Cesena, la “città dei tre Papi”

Raggiungendo la Romagna da sud, la prima tappa è Cesena; soprannominata “la città dei tre Papi” (per aver dato i natali a Pio VII e Pio VII ed essere stata sede del vescovato di Benedetto XIII), è stata a lungo governata dai Malatesta, ai quali si devono alcuni dei più importanti monumenti cittadini. Non essendo una meta turistica ‘mainstream’, è naturale chiedersi cosa vedere a Cesena, specie avendo poco tempo a disposizione.

Il consiglio è di partire da una visita alla Biblioteca Malatestiana; si trova in Piazza Bufalini e, come spiega il sito del comune, rappresenta “l’unico esempio di biblioteca umanistica conventuale perfettamente conservata nell’edificio, negli arredi e nella dotazione libraria”, tanto da essere inserita nel Registro della Memoire du Monde da parte dell’UNESCO. Il complesso, ispirato al convento domenicano di San Marco a Firenze, venne edificato su iniziativa di Malatesta Novello, a partire dalla metà del Quattrocento.

Tra le cose da vedere a Cesena vi è anche la Rocca Malatestiana, una fortificazione militare che prende il nome dagli interventi approntati a fine Trecento per volere del condottiero Galeotto I° Malatesta; questi fece ricostruire la rocca preesistente, distrutta dai Bretoni nel 1377 e che a sua volta era stata edificata su di una fortificazione di epoca tardo romana. La Rocca è circondata oggi dal Parco della Rimembranza.

Dalla Rocca si può poi raggiungere rapidamente, anche a piedi, il Ponte Vecchio di Cesena, che attraversa il fiume Savio. È il più antico della città: venne costruito a partire dal 1733 per volere di Papa Clemente XII.

 


Forlì, tra chiese e musei

Da Cesena, proseguendo verso Nord sulla E45, in poco più di mezz’ora si raggiunge Forlì, altra tappa ricca di cultura e storia. I primi insediamenti umani, infatti, risalgono al Paleolitico; successivamente, l’area venne abitata da diverse popolazioni preromane, tra cui Galli Senoni, Etruschi e Umbri.

Nel 188 a.C. il console romano Gaio Livio Salinatore fondò il “Forum Livii” (da cui deriva l’attuale nome della città); dalla caduta dell’Impero Romano, Forlì è stata protagonista di numerose vicende storiche, dalla partecipazione dei forlivesi alla Prima Crociata (ricordata nello stemma cittadino) alla contesa tra il Papato e la dinastia degli Ordelaffi per il controllo del territorio comunale. La città conserva ancora oggi numerose tracce del proprio passato, come i resti della cinta muraria eretta in epoca romana e dell’unica porta monumentale rimasta (Porta Schiavonia).

Anche per questo, non è semplice scegliere cosa vedere a Forlì; partendo da Corso Garibaldi, tra i tanti palazzi signorili che caratterizzano il centro storico, si può raggiungere la Cattedrale di Santa Croce, proseguire verso Piazza Ordelaffi per poi procedere fino a Piazza Aurelio Saffi, dove ammirare l’Abbazia di San Mercuriale e il palazzo comunale.

Da qui bastano pochi minuti a piedi per arrivare ai Musei di San Domenico, un complesso museale che include, tra gli altri, la Chiesa di San Giacomo Apostolo e la Pinacoteca.


Ravenna e i monumenti patrimonio dell’UNESCO

L’itinerario continua in direzione nord, lungo la SS67, con tappa a Ravenna. Di origine antichissima, vanta un glorioso passato, legato soprattutto al periodo medievale, quando per oltre tre secoli si fregiò del rango di capitale (prima dell’Impero Romano d’Occidente, poi del Regno Ostrogoto e infine dell’Esarcato Bizantino).

Non stupisce, quindi, come le cose da vedere a Ravenna non manchino di certo, a partire dai monumenti paleocristiani (inseriti nella lista dei patrimoni dell’UNESCO). Il più celebre è certamente il Mausoleo di Galla Placidia, risalente al V° secolo d.C. e fatto costruire da Flavio Onorio – primo imperatore dell’Impero Romano d’Occidente – per la sorella Galla Placidia.

Nel Mausoleo sono conservati alcuni dei mosaici bizantini di Ravenna più famosi (come la “Lunetta del buon pastore”); poco distante, è possibile ammirare il Battistero Neroniano e il Duomo cittadino.

Tra i luoghi di interesse va menzionata anche la Tomba di Dante, eretta nei pressi del convento della Chiesa di San Francesco; l’ultima tappa consigliata del tour cittadino è il grande Mercato Coperto, il luogo ideale dove pranzare e riposare prima di ripartire.

2023-03-21T12:06:53+01:00