Baia e Bacoli: la top ten dei luoghi da esplorare

Napoli è famosa in Italia, e non solo, per i tanti luoghi di interesse che ogni anno attirano centinaia di migliaia di turisti da tutto il mondo. Il Centro Storico (patrimonio dell’UNESCO), il lungomare, i musei e i palazzi storici sono solo alcune delle bellezze che la città di Partenope può offrire ai suoi visitatori. Anche le zone circostanti sono ricche di storia, nonché caratterizzate da un panorama affascinante e suggestivo. Degna di nota, in particolare, è l’area che insiste sul Golfo di Pozzuoli, nel tratto tra Baia e Bacoli. Francesca Di Pietro, travel blogger che collabora con EnerGas, ci consiglia sul suo blog “Viaggiaredasoli.net” un piccolo tour in auto. Ripercorriamo le tappe consigliate da Francesca e andiamo alla scoperta di questi luoghi suggestivi. Le nostre stazioni di servizio ti consentiranno di fare agilmente rifornimento a prezzi convenienti e, quindi, di ottimizzare i costi.

Cosa vedere tra Baia e Bacoli: dieci tappe da non perdere

Culla di alcuni tra i più antichi insediamenti dell’antichità, la zona tra Baia e Bacoli si contraddistingue per i tanti luoghi di interesse; di seguito, vediamo quali sono.

Piscina Mirabilis: monumentale cisterna di epoca romana, costruita interamente in tufo. Serviva a rifornire d’acqua le truppe di stanza nel vicino porto di Capo Miseno; è stata utilizzata fino al V° secolo d.C., ovvero fin quando l’acquedotto augusteo non venne distrutto.

Casina Vanvitelliana. Progettata in stile Barocco dal Vanvitelli, servì anzitutto come casino di caccia per i reali borbonici. Sorge sulle acque del Lago Fusaro e, nel corso dei secoli, venne utilizzata dalla famiglia reale per ricevere ospiti illustri; gli incontri di gala si svolgevano al piano terra, dove si trova una grande sala circolare caratterizzata da ampie vetrate.

Parco Archeologico delle Terme di Baia. Include svariate strutture termali come, ad esempio, le Terme di Mercurio, le Terme di Venere, le Terme di Diana e le Terme della Sosandra. Quelle di Diana sono contraddistinte da una grande cupola ellittica (oggi parzialmente crollata) che, ancora oggi, è la seconda più grande del mondo romano dopo quella del Pantheon.

Castello Aragonese di Baia. Venne costruito dagli Aragonesi alla fine del Quattrocento, sui resti di una preesistente costruzione romana, per sfruttare la posizione strategica. Durante il periodo della dominazione spagnola venne ulteriormente ingrandito. Oggi ospita il Museo Archeologico dei Campi Flegrei.

Parco sommerso di Baia. Il sito è costituito da un’area sottomarina costellata da ville e residenze estive risalenti al periodo romano. Le costruzioni sono sprofondate al di sotto del livello del mare a causa dell’intensa attività sismica e bradisismica che caratterizza la zona.

Lago d’Averno. L’Averno è un lago di origine vulcanica che, sia per i Greci che per i Romani, simboleggiava l’ingresso dell’Ade. L’importanza che questo luogo aveva per gli antichi è testimoniata dal fatto di essere citato da Virgilio nell’Eneide. Oggi è possibile percorrere le sponde del lago grazie ad un percorso pianeggiante.

L’antro della Sibilla. La Sibilla Cumana era una sacerdotessa dedita al culto del dio Apollo; citata da Varrone e da Virgilio, formulava (secondo la tradizione) le proprie profezie all’interno di un antro. In realtà, quello che oggi viene chiamato ‘antro della Sibilla’ era, in realtà, una galleria militare, realizzata dai Sanniti e poi ampliata dai Romani; attualmente è parte del Parco Archeologico di Cuma.

Parco Archeologico di Cuma. Si estende su circa 50 ettari e comprende una parte ‘alta’ e una parte ‘bassa’. Nella prima si trovano l’Acropoli, la Torre Bizantina con il Belvedere, la Terrazza Inferiore (Tempio di Apollo) e la Terrazza Superiore (Tempo di Giove). Nella seconda, invece, si possono ammirare il Foro con le Terme, la Crypta Romana, l’Abitato, la Porta Mediana e la Necropoli Monumentale.

L’Arco Felice. La struttura, alta 20 metri e lunga 6, era l’ingresso monumentale della città di Cuma, realizzato dall’imperatore Domiziano verso il 95 d.C. Oggi funge da accesso al (quasi) omonimo quartiere di Arco Felice.

Le ‘stufe’ di Nerone. Il sito comprende numerose piscine naturali, in cui l’acqua presenta temperature diverse ed ha svariate proprietà benefiche. All’interno delle ‘stufe’ di Nerone è possibile vedere da vicino il fenomeno delle fumarole, ossia gli sfiati del vulcano dei Campi Flegrei.

2022-06-10T12:13:15+02:00