STUFA A GAS GPL: I 3 FATTORI DELL’ACQUISTO GIUSTO

L’acquisto di una stufa a gas GPL va fatto con la testa prima che con la carta di credito. Vale a dire che servono opportune valutazioni prima di entrare in un negozio o iniziare una ricerca su Amazon. Sicurezza, consumi e comfort sono le 3 parole chiave da cui partire. Sono questi, infatti, i termini che raggruppano i principali requisiti che una buona stufa a gas deve possedere. Eccone 10 che non possono mancare.

I FATTORI DI SICUREZZA DI UNA STUFA A GAS GPL

Attenersi alle istruzioni del produttore è il primo passo da fare dopo l’acquisto di una stufa a gas GPL. È banale dirlo ma è così, soprattutto se si tratta di indicazioni relative alla prima installazione e alla manutenzione. Da un punto di vista tecnico, invece, è fondamentale la presenza di alcuni dispositivi di sicurezza.

IL SENSORE DI RILEVAZIONE FUMI E GAS

È l’emissione di monossido di carbonio la causa più frequente di incidenti, molto più di incendi ed esplosioni. Una stufa a gas Gpl è sicura se è dotata di un sensore che rileva fumi e gas velenosi. La sua presenza, infatti, garantisce l’automatico spegnimento dell’apparecchio in caso di pericolo. E anche l’attivazione di un allarme.

Per capirci, esistono rilevatori che entrano in funzione appena la quantità di anidride carbonica nell’aria raggiunge l’1,5%. Una garanzia assoluta di sicurezza. Ecco, dunque, la prima cosa da ricercare nella scheda prodotto. Da notare che alcuni tipi di stufa a gas GPL sono dotati del PPF e dell’ODS. Il primo acronimo sta per pilot flame switch off protection, cioè sistema di protezione con spegnimento della fiamma pilota. Il secondo, invece è la sintesi oxygen depletion sensor, cioè di sensore di esaurimento di ossigeno. Il loro funzionamento combinato mette al riparo dall’emissione di monossido di carbonio.

IL SENSORE ANTIRIBALTAMENTO DI UNA STUFA A GAS GPL

La presenza di un sensore antiribaltamento è un altro importante fattore di sicurezza. Questo dispositivo è particolarmente indicato in presenza di bambini o persone anziane. In altre parole, è molto utile quando la stabilità di una stufa a gas Gpl può essere minacciata da comportamenti avventati. Come funziona? Semplice: interrompe il flusso di GPL nel caso in cui la stufa dovesse accidentalmente rovesciarsi. Ecco perchè va verificata la sua presenza prima dell’acquisto.

COME VALUTARE I CONSUMI DI UNA STUFA A GAS GPL  

Valutare i consumi significa, in pratica, analizzare pro e contro del sistema di riscaldamento ad infrarossi e di quello catalitico. Le stufe a gas GPL si dividono, infatti, in queste due macro categorie.

I CONSUMI DELLE STUFE A INFRAROSSI

I modelli ad infrarossi hanno un potere termico di 4,2 Kw e un consumo massimo di circa 305 grammi/ora. La loro superficie di irraggiamento è costituita da tre pannelli di ceramica. Ognuno di essi ha una potenza di 1200 w e sono azionabili singolarmente, in coppia o tutti insieme. I consumi relativi ai vari livelli (min, med, max) sono pari a 110, 205 o 300 g/h Se attivati simultaneamente, i tre pannelli riscaldano un ambiente grande fino a 40 mq.

Una bombola di GPL da 15 kg durerà 22 giorni con un uso giornaliero di 4 ore a potenza media.

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I CONSUMI DELLE STUFE CATALITICHE

Le stufe a gas catalitiche, invece, hanno un unico pannello, più grande ma con minore capacità di riscaldamento. La loro potenza massima è di 3 Kw. I consumi sono pari a circa 140, 170 e 210 g/h, corrispondenti alle intensità min, med e max. Scegliendo il livello massimo è possibile riscaldare un ambiente di circa 25/30 mq.

Una bombola di GPL da 15 kg durerà 22 giorni con un uso giornaliero di 4 ore a potenza media.

Come si scioglie, allora, il nodo dei consumi per l’acquisto di una stufa a gas GPL? Valutando la grandezza degli ambienti e il tempo in cui si desidera riscaldarli. In generale, i modelli catalitici possono considerarsi una soluzione conveniente per gli spazi più piccoli. Dal canto loro, le stufe ad infrarossi sono la scelta giusta oltre i 30 mq.  

I FATTORI DI COMFORT

L’aggettivo confortevole può suonare improprio se riferito ad una stufa a gas GPL. Eppure, la presenza di determinate caratteristiche tecniche si traduce in benefici tangibili. In questo senso, possono individuarsi diversi elementi di comfort:

  • Installazione semplice: sicuramente un aspetto da tenere ben presente. Evita il ricorso ad un tecnico specializzato
  • Trasporto facile: una stufa che si può usare in più ambienti è decisamente comoda. Peso contenuto e presenza di rotelle (e maniglie) sono le caratteristiche che fanno la differenza
  • Funzionamento silenzioso: ventole e bruciatori producono rumore. Meglio preferire stufe a basso impatto di decibel, specialmente per l’uso notturno. Da questo punto di vista, le informazioni migliori arrivano dalle recensioni dei consumatori. Le schede di prodotto offrono indicazioni molto scarse, in genere.
  • Getti di aria calda orientabili: eccolo un altro elemento di comfort. Poter indirizzare il tepore della stufa a gas GPL dove si vuole è un aspetto da non sottovalutare.
  • Verniciatura antigraffio: altro fattore da considerare. Soprattutto se si opta per un modello facilmente trasportabile. Quindi, a maggiore rischio di urti, strisciature e via dicendo.
  • Tre livelli di riscaldamento: minimo, medio e massimo. Tre opzioni di temperatura sono preferibili a due, anche perché la temperatura intermedia è spesso quella più indicata. Anche per il portafoglio.
  • Il manuale di istruzioni in italiano: già, perché anche questo è comfort. Chi non conosce l’inglese è sicuramente d’accordo.

Insomma, sono tante le caratteristiche tecniche e le funzionalità da valutare prima dell’acquisto di una stufa a gas GPL. Come dire che scegliere quella giusta significa fare molti ragionamenti. Poi, sarà EnerGas a garantire un rifornimento conveniente e sicuro.

2019-11-14T16:47:21+01:00